Il borgo vecchio e il ponte medievale

La prima attestazione dell’esistenza del borgo vecchio di San Michele si trova in un’antica pergamena dell’anno 883, con la quale Gherardo, vescovo di Lucca, diede Sala e tutte le sue pertinenze in feudo al nobile Cunemondo di San Michele. Fu questa l’origine dei Cunimondinghi, una stirpe nobiliare che ebbe il suo centro di potere proprio a San Michele e Sala. La presenza di un castello in questa zona è certa fin dal 1110; il fortilizio fu rammentato ancora nel 1122, ma dopo che i Cunimondinghi ebbero preso parte alle guerre che scossero la valle tra il XII e il XIII secolo, come molti avamposti militari della Garfagnana, cadde nella giurisdizione del Comune di Lucca e fu annesso alla Vicaria di Camporgiano. Nei secoli successivi si trovò al centro di continue lotte che videro contrapporsi Lucchesi, Pisani, Fiorentini e per un certo periodo anche i Malaspina. Per molto tempo quindi il castello di San Michele rimase fedele a Lucca; infine, nel 1445, insieme all’intera Vicaria di Camporgiano, si diede spontaneamente agli Estensi.

Di notevole importanza e bellezza architettonica è il ponte in pietra con arco a tutto sesto ribassato, di origine trecentesca, che collega le due parti del paese. Una volta questo viadotto era proprietà dei nobili Malaspina, allora feudatari.

La Chiesa di San Michele Arcangelo

La chiesa di San Michele è a navata unica con abside semicircolare ed ha origini antiche: essa è infatti ricordata nelle Decime Bonifaciane della fine del XIII secolo come oratorio sotto le dipendenze della Pieve di Castello, attuale Piazza al Serchio. Nel 1668 si completa la costruzione del campanile: il suono della campana annunciava l’ora di alzarsi, l’ora per andare a lavorare, l’Ave Maria del mattino e della sera. Un tempo le campane avvertivano anche quando arrivava un temporale o quando si prevedeva qualche catastrofe ambientale. Nel 1790, in occasione dell’elevazione della chiesa a rango di parrocchia, l’edificio viene ampliato. Nel 1920, il 7 settembre alle 07:56 del mattino una violenta scossa di terremoto colpì tutta la Garfagnana e l’alta Lunigiana: proprio questo terremoto provocherà danni importanti all’edificio, che i parrocchiani provvederanno autonomamente a riparare completandoli nel 1929.